Storia profumo: le donne che l’hanno scritta
Quali significati porta con sé un profumo? Dal momento in cui lo si spruzza sulla pelle diversi. Pensiamo all’ essenza che inebria i nostri sensi fino a spargersi nell’aria.
Storia profumo sin dalla notte dei tempi ha un valore mistico. Porta con se mistero, sensualità, cura e anche ispirazione. Il profumo nel corso della storia affonda le sue radici nella culla della civiltà del mondo. Pensiamo alle antiche civiltà babilonese ed egizia.
Presso questi popoli il profumo ha una doppia accezione di sacralità e purificazione. I sacerdoti usavano ogni mattina ungersi il corpo con oli essenziali profumati per preservare l’integrità del proprio corpo e dell’anima. L’idea che i profumi avessero un potere protettivo era alla base dei riti di imbalsamazione. Questo spiega perché nei riti funebri veniva utilizzato. Esso serviva ad accompagnare il defunto nel suo viaggio verso l’aldilà e farsi accogliere nell’oltretomba.
Ci sono poi altre accezioni che la storia del profumo assume. Esso veniva indicato per aiutare il benessere fisico della persona. In alcuni casi, era impiegato come elisir per migliorarne la sua vita sessuale. Ma per ottenere dei benefici e arrivare al prodotto finale come lo conosciamo, di sicuro sono stati fatti degli esperimenti. Ci sono voluti anni, secoli e tanto tanto studio. Abbiamo dato per scontato che nella storia di un profumo ci fosse solo l’impronta maschile. Mentre il ruolo delle donne, qual è stato nel tempo?
Come nasce un profumo?
Come in altri mestieri e ambienti di lavoro, il ruolo della donna è stato spesso sottovalutato, screditato fino quasi a considerarlo nullo. Così è stato anche nel mondo dei profumi.
Ma la creazione del profumo è un’arte. È frutto di studio, passione e di particolare sensibilità, anche femminile. Queste qualità sono quelle ad aver distinto Tapputi Belatekallim. Fu la prima profumiera e chimica della storia. Quanto sappiamo di lei è grazie ad una tavoletta di argilla risalente al 1200 a.C. Presso la corte babilonese svolgeva il ruolo di sovrintendente di palazzo. Da lei dipendeva la produzione di profumi per i nobili della corte e oli per la salute del re. Ciò richiedeva un’ attenta scelta delle materie prime come fiori, mirra, balsamo e calamo aromatico. Il tutto legato alla combinazione, lavorazione e distillazione delle materie prime fino a sintetizzare in profumo.
Ma lasciamo il mondo antico e remoto, per spostarci all’epoca rinascimentale. Nel corso del ‘500, un ‘altra donna che ha influenzato lo sviluppo della cultura del profumo e ha contribuito alla sua diffusione è stata Caterina de’ Medici. Ricordata come regina di Francia, moglie di Enrico II e madre di ben tre sovrani francesi. Non tutti sanno della sua influenza culturale presso la corte francese di Parigi.
La regina, dalle origini fiorentine, cercò di instaurare per anni la conciliazione religiosa fra Protestanti e Cattolici. Si impegnò a portare il buon gusto dell’arte, della moda e anche del profumo. In una corte, come quella francese poco avvezza all’igiene, Caterina aveva escogitato un trucco. Aveva introdotto il cosiddetto Pomander profumato. Si trattava di una sfera dorata che le dame indossavano al collo oppure alla cintura e all’interno del quale erano contenute delle essenze o pomate per scacciare via i cattivi odori dei corpi.
Caterina de’ Medici, particolarmente incline alla cura della persona, era a arrivata a questa soluzione grazie al supporto del suo naso profumiere personale Renato Bianco. Conosciuto come Renè Le Florentin in pochi anni era diventato rinomato in Francia. Aveva applicato le sue conoscenze alchemiche per produrre profumi unici. D’altronde, come sappiamo nella creazione di un profumo si parte dalla piramide olfattiva, l’elemento alla base della creazione di un profumo combinata al processo chimico di ogni singola componente.
Ma se Caterina è stata la mente del profumo in Francia. Colei che ha lanciato una moda diventata parte della quotidianità e della storia del profumo. Scopriamo insieme altre figure che hanno scritto la storia del profumo.
La storia profumo attraverso le donne
Rimaniamo in Francia per parlare della famosa Cocò Chanel. Agli inizi del ventesimo secolo è stata un’icona di stile minimalista e al contempo elegante. La famosa stilista francese era nata come costumista. Dopo l’incontro con il profumiere Ernest Beaux che era cresciuto alla corte dello Zar Nicola II, fu conosciuta anche per lo Chanel N°5.
Il profumo era il primo esempio di fragranza sintetica. Era il frutto del lavoro di ricerca di Beaux anche se aveva un nome non proprio politically correct per l’epoca. All’inizio veniva chiamato Eau de Catherine in ricordo di Caterina la Grande di Russia, figlia maggiore dello zar. Fatto sta Che Chanel lo scelse e lo fece diventare il suo profumo Chanel N°5. Divenne in poco tempo tanto ambito dalle donne parigine e non solo. Era il primo profumo da donna perchè come diceva Chanel “una donna deve odorare di donna e non di rosa».
Negli stessi anni, un’altra donna considerata la rivale italiana di Cocò Chanel veniva ricordata nel settore della moda per il suo avanguardismo. L’utilizzo di giochi di forme e di tessuti hanno reso unica Elsa Schiapparelli, stilista italiana di spicco, vissuta a cavallo tra le due grandi guerre. Elsa si distinse per l’abbigliamento femminile che riusciva a rappresentare una donna dinamica, determinata attraverso forme pratiche e tinte decise. Proprio dal desiderio di autodeterminazione femminile nasce il Rosa Shocking. Diventato un’ icona di stile e di moda fino ad essere declinato in un profumo. Shocking è stato lanciato nel 1937 e a caratterizzarlo sono le note di bergamotto, garofano e muschio.
Oltre queste due firme che hanno lanciato due profumi oggetto del desiderio per molte altre donne, ce ne sono stati altri?
I nasi profumi femminili famosi
Scegliere le donne che sono state o che sono dei naso profumieri non è una scelta semplice. Le ricerche dimostrano che sono moltissime le donne che si sono distinte nel tempo. Sono donne che hanno sfidato gli stereotipi di genere. Hanno sfidato la storia e un settore per molto tempo caratterizzato dalla presenza maschile.
Sono donne che hanno unito passione e impegno e che sono state ispirazione per altre donne ancora. Vediamole insieme:
Germaine Cellier, è il naso profumiere francese a cui si deve la creazione del profumo Vent Vert per Paul Balmain. La fragranza fu creata usando il Galbano, una gommaresina aromatica con l’intento di indicare il cambiamento. Quel bisogno di libertà e di rigenerazione tipico del secondo dopoguerra. Non una semplice fragranza ma un inno alla libertà.
Josephine Catapano, chimica Italo-americana diventata famosa quando creò il profumo Youth Dew per la signora Estèe Laudere. La fragranza è la combinazione di un bouquet floreale di Aldeidi, cannella, ambra e patchouli. Essa è il simbolo dell’amore e della routine quotidiani di ogni donna verso se stessa e non un semplice profumo da indossare nelle occasioni speciali.
Olivia Giacobetti, è una giovane e contemporanea profumiera francese. Ha lavorato con grandi brand di profumi come Guerlain ed Hermès. Tra i suoi profumi per eccellenza rientra il Premier Figuier de L’Artisan Parfumeur. Una fragranza che racchiude i ricordi dell’infanzia dal retrogusto dei fiori di arancio e di fico.
Queste storie, come abbiamo visto raccontano la sfida verso l’emancipazione e la risoluzione di grandi e piccole battaglie che ogni donna incontra nel proprio cammino ogni giorno. Bello è quando lo strumento di lotta per i propri diritti e il proprio valore è il profumo.
Il profumo per una donna è un amuleto e un segno distintivo. Noi di Amuà lo sappiamo bene e vogliamo nel giorno della festa della donna dare a ciascuna l’augurio di valorizzare sé stessa attraverso queste parole:
“Io accetto la grande avventura di essere me stessa”.
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