Quanto dura un profumo? Cosa c’è da sapere prima di sceglierlo
Molto più dei suoni e delle immagini, gli odori si legano ai flussi della memoria e delle emozioni…”.
(M. Proust)
Ci sono periodi dell’anno in cui usiamo di più i profumi e altri meno. D’altronde l’uso del profumo è soggettivo. C’è chi preferisce ubriacarsi della sua fragranza preferita nelle sere d’estate. Altri, invece usano la sua energia vibrazionale specialmente in Primavera.
Ad ogni modo, per ogni acquisto consideriamo quanto dura un profumo. Specialmente se siamo dei collezionisti incalliti.
Non tutti i profumi, però, hanno la stessa durata e la stessa composizione.
In particolare bisogna saper distinguere tra durata e persistenza del profumo.
Mentre la durata è una proprietà intrinseca del profumo. Essa dipende dalla sua piramide olfattiva e quindi dalla scelta degli oli essenziali o delle piante usate durante la creazione.
La persistenza è invece una proprietà estrinseca. Perciò è legata al tipo di pelle che il profumo avvolge.
Il PH della pelle insieme al grado di idratazione della pelle stessa sono responsabili della persistenza di un profumo. Una fragranza che è uguale per tutti nella sua confezione, può essere percepita in modo diverso. Può anche mutare in base al tipo di sudore e agli ormoni da persona a persona.
A nostro avviso, sapere ciò è già un buon punto di partenza. Inoltre, la scelta del profumo è guidata sia dalle preferenze olfattive che dalla scelta ponderata di ML che ci dicono come una clessidra per quanto tempo godere di una fragranza.
Come conservare un profumo?
Le strategie sono diverse. In primis conta la praticità. Scegliamo gli ML tra 100, 50 e 20 in modo ponderato. Chiediamoci se il nostro uso sarà occasionale o quotidiano. Infatti è bene sapere che i profumi in base alla composizione possono durare 12,24 oppure 36 mesi.
Ad esempio, se sappiamo di non farne un uso giornaliero perché amiamo cambiare, non opteremo per una boccetta da 100ml. La sua durata massima è di 12 mesi, dopodiché il profumo potrà dirsi “stagionato”.
Altra strategia è la scelta accurata della piramide olfattiva. Per avere un profumo che duri a lungo bisogna optare per quelli con una solida struttura delle note di fondo. Pensiamo alla base legnosa e muschiata di una fragranza. Diversa è invece la conservazione dei profumi in cui predominano le note di testa. Sono quelle che evaporano per prime.
Quindi cosa fare una volta che abbiamo aperto il profumo?
Il bagno è il nostro posto preferito. Abbiamo i nostri profumi a portata di mano. Ma non è il posto ideale per la loro durata. Qui si accumulano i vapori e l’umidità, due minacce importanti.
In più, i profumi dovrebbero essere sempre riposti nella loro confezione e al buio. La luce potrebbe accelerare la mutazione degli elementi che lo compongono e cambiare il colore della fragranza stessa.
In ultimo una soluzione intelligente potrebbe essere la scelta dei campioncini o tester. Un’opzione leggera e comoda soprattutto in viaggio.
Che differenza c’è tra un profumo e un tester
Sostanzialmente nessuna. Cambiano solo il quantitativo di profumo disponibile e la confezione che per i tester o i campioncini sono contenute. I vantaggi invece sono nel risparmio economico per chi compra. E ancora nella possibilità di scegliere un profumo ricercato tra le profumerie artistiche senza troppo preoccuparsi della sua durata.
Del resto la conservazione di un profumo ha un rimedio che prevale su tutti. È il principio delle emozioni in grado di generare in noi suoni e immagini che ci portiamo dentro l’anima ogni giorno.
Se ancora non conosci la storia profumo di Amuà, ti invitiamo a leggerla e a provare il nostro campione.
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